Del Cinquecento è molto probabilmente la nascita della Confraternita del SS. Nome di Gesù (Nommu di Jesu), anche se la data ufficiale è quella del 12 dicembre 1650, giorno in cui vengono pubblicati i capitoli. In realtà, essa di fatto esisteva già da moltissimo tempo se un secolo prima, nel 1550, il nobile Andrea de Gennario la cita nel suo testamento.
Un secolo dopo, nel 1650, monsignor Francesco Roano, vicario generale dell’arcivescovo do Monreale, avendo constatato che la era priva di un codice di comportamento, ordinò che si stilasse lo statuto. Era aperta a chiunque e ciò, per l’epoca, era un fatto parecchio avanzato.
Uniche condizioni: che si trattasse di “uomo virtuoso e di buona fama” e che fosse “ammesso a voci dalla maggior parte dei fratelli”.
La confraternita era stata fondata nella chiesa che è comunemente chiamata dell’Annunziata. Una chiesa antichissima che esisteva già nel 1388, anno in cui viene menzionata in un atto del notaio Nardo de Pittacolis (17 luglio). Sorgeva in quella che oggi è la via Firmatari, quasi all’altezza del portone dell’ospedale vecchio.
Secondo alcune fonti, l’attuale chiesa sarebbe stata ricostruita nel Seicento, ma secondo don Giovanni Colletto, che sembra più circostanziato, la nuova chiesa, nell’attuale posizione, sarebbe stata eretta nel 1768, anno in cui furono meglio sistemati i locali dell’ospedale. La chiesa dell’Annunziata sarebbe stata spostata sulla piazza, restando incorporata nei locali ospedalieri. Questa vicinanza fisica dei confrati del Nome di Gesù con i Bianchi dell’ospedale finì per far stringere i rapporti tra le due compagnie.
Questa compagnia era sparita, senza mai morire, negli anni Sessanta del Novecento. È stata ricostituita, con ben cento confrati, nel 2010.
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