CONFRATERNITA DI MARIA SS. DEL SOCCORSO

Agli agostiniani e alla loro chiesa è legata la storia della confraternita che ha eletto a patrona la Vergine del Soccorso, la cui statua di legno del diciassettesimo secolo si conserva nella chiesa. Gli agostiniani, che a Corleone arrivarono probabilmente subito dopo la cacciata dei saraceni, ma che dentro le mura si trasferirono nel Trecento, dovettero svolgere in paese un’importante attività sociale, oltre che religiosa.
Attorno a loro, quindi, dovettero sorgere dei gruppi laici e il convento dovette diventare un punto di riferimento nella vita sociale della città. Agli agostiniani, per esempio, si rivolsero i confrati della Cintura nel momento in cui decisero di costituirsi in società bianca.
Le confraternite della Cintura erano associazioni religiose nate a cominciare dalla fine del Quattrocento. Gesù - racconta Luca (12,35) – esortando i credenti alla vigilanza sulla loro fede , aveva detto: “I vostri fianchi siano cinti e le vostre lampade accese”
I confrati, in memoria di ciò e in segno di penitenza portavano una cintura nera. A Corleone esisteva una di queste confraternite. Di essa non si conosce la data di nascita. È questa confraternita che darà vita alla compagnia bianca del Soccorso, i cui membri, appunto per la loro origine, sul sacco portavano una cintura di pelle nera. L’abbigliamento era completato da una mantella anch’essa nera e, per gli anziani, da un gilet nocciola chiarissimo.
Nel gennaio del 1618, in dodici si presentarono al priore del convento, don Damiano Catania. Gli dissero che i confrati della Cintura pensavano di costituirsi i società bianca e chiesero se il convento era disposto ad ospitarla. La risposta fu positiva, così il 30 gennaio nacque ufficialmente la Società del Soccorso, di cui Nicola Amore fu il primo presidente e Battista Briganti e Vincenzo Dabrignano i primi consiglieri.
Anche i confrati del Soccorso erano scomparsi da tempo, dagli anni Sessanta del Novecento, gli anni dell’abbandono. Ma la mantella nera degli agostiniani è stata la prima a fiutare il vento nuovo che nei primi anni del terzo millennio ha cominciato a soffiare sui riti del Venerdì santo.
Il 2009, infatti, ha segnato la rinascita della compagnia. Il 29 marzo, dodici nuovi confrati sono tornati ad indossare il sacco bianco, la mantella e la cintura neri nella chiesa di Sant’Agostino.

- Testo e foto tratti dal sito https://settimanasantacorleone.jimdofree.com.