CONFRATERNITA DEI SANTI GIUSEPPE D'ARIMATEA E NICODEMO

La Confraternita dei Santi Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo  è l’ultima confraternita bianca sorta in ordine di tempo a Corleone.
Nel 1760 non esistono i servizi cimiteriali, anzi non esistono proprio i cimiteri. C’è un problema nei trasporti dei cadaveri alla sepoltura e nasce allo scopo una compagnia, detta "dei vagabondi", che si impone come opera di pietà tale servizio.
La fonda, nella chiesa della Trinità, il canonico Gaspare Ciampallari. E proprio per le funzioni che è destinata ad esercitare, prende il nome di San Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, i discepoli che deposero dalla croce il cadavere di Cristo e lo seppellirono.
La compagnia non ebbe vita facile. Più volte si sciolse e più volte venne ricostituita. Nel 1803 provvide alla sua rinascita il canonico Michele Scarpinati nella chiesa di Santa Caterina. A quel punto la compagnia avvertì la necessità dello statuto.
Ma ancora una volta la compagnia dovette scomparire se nel 1932 essa venne ricostituita.
Ormai non c’era più la necessità del trasporto dei defunti e nel 1938 essa venne elevata a confraternita bianca dall'arcivescovo di Monreale monsignor Filippi. I confrati di San Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, che sul sacco bianco portano una mantella rossa, cominciano da questa data il cammino che li porterà allo scontro con i Bianchi dell'ospedale prima e a sostituirli integralmente poi, nell’ultimo decennio del Novecento.
Venuti meno i compiti per cui la Compagnia dei vagabondi era nata, tutte le attenzioni si rivolsero al capitolo diciassettesimo dello statuto, nato non si sa bene in virtù di quale reale diritto e che sarà alla base della vertenza con i Bianchi dell'ospedale, che dice: "Li suddetti confrati sieno in ogn'anno il giorno del Venerdì santo obbligati portare sù le loro spalle la Bara di nostro Signore Gesù Cristo deposto dalla S. Croce, e condurlo con l'associo di tutta la Fratellanza con Corona di Spine, e Libano con candele alle mani, con inalberare ancora la Santa Croce, e fare tutti gli esercizi di pietà con tutte le altre Confraternite e Compagnie".
La confraternita scomparve ancora durante la seconda guerra mondiale. Rinacque nell'immediato dopoguerra ed è riuscita a resistere, con pochissime consorelle, ai colpi del tempo e delle mutate esigenze sociali che hanno fatto cadere in un oblio temporaneo, che sembrava definitivo, le altre più antiche e blasonate.

- Testo e foto tratti dal sito https://settimanasantacorleone.jimdofree.com.