La Confraternita di Maria SS. del Carmelo fu fondata nella seconda metà del Seicento. La prima data documentata della sua esistenza è il 2 novembre 1663, giorno in cui i rappresentanti della confraternita e quelli del convento dei carmelitani si presentarono al notaio corleonese Giuseppe Palmeri per sottoscrivere l'atto con cui i carmelitani concedevano un pezzo di terra nell'orto del convento alla compagnia per costruirvi l'oratorio.
I padri carmelitani si trovavano a Corleone da secoli, forse dal Trecento, e comunque sono già citati in un atto del 1400. Al loro arrivo si erano sistemati al piano delle Donne, zona, a quanto pare, destinata a chiese e conventi, ma che non era delle migliori. Così ben presto il priore padre Giuseppe Veneziano, chiese al cardinale Alessandro Farnese, titolare dell'archidiocesi di Monreale, il permesso di trasferire il convento.
Permesso che venne accordato con una Breve il 15 novembre del 1572. Il trasferimento fu reso possibile anche da un atto di donazione di sei anni prima. Nel 1566, infatti, un devoto aveva regalato ai frati una casa ed una tela, ritenuta miracolosa, della Madonna della Savona.
Quattro anni dopo il trasferimento, i padri carmelitani avevano acquistato altri immobili nelle adiacenze e così si era potuta realizzare anche l'attuale chiesa del Carmine. Siamo quindi al 1576.
Quasi un secolo dopo sarebbe venuto l'atto che consentiva alla compagnia di costruire un proprio oratorio.
Alla luce della cronologia riportata, sembra difficile che la compagnia esistesse in precedenza. C'è infatti un dato comune a tutte le confraternite, che è anche uno dei pilastri sui quali esse poggiarono: l'esigenza di avere una sepoltura ed un oratorio nel quale riunirsi. Né della prima né del secondo si trovano precedenti.
Ma c'è ancora un dato che depone a favore della tesi che il 1663 - data di costruzione dell'oratorio - sia anche la data di nascita della compagnia. Infatti, l'atto di concessione del terreno per l'oratorio, è riportato nel "rollo primo della Venerabile Compagnia del Carmine, Littera A".
La partecipazione dei confrati del Carmelo alle funzioni del Venerdì Santo corleonese è antichissima e documentata. Sul sacco bianco indossano ancora oggi il gilet viola, l'abitino - in altri termini - della Madonna del Carmine, da poco riportato all’antico decoro.
- Testo e foto tratti dal sito https://settimanasantacorleone.jimdofree.com.